giovedì, settembre 20, 2007

Lettera aperta al caro Nicola

Caro Nicola,
non era mia intenzione (nè tantomeno tua) arrivare a questo: già, infatti, anche tu sai come la penso circa l'amicizia (e non quella da bancone di bar) tra noi due che non credo si possa arenare per una amara serie di "errate interpretazioni" di post e relativi commenti. Non ho mai creduto che tu pensassi davvero quello che hai scritto sul blog di Piero (meno che mai ho preso le sue difese, come hai sostenuto su uno dei tanti commenti di questi giorni). Come tu stesso hai scritto, questo è uno dei limiti del web, i messaggi non danno l'intonazione della voce, e quindi tu scrivi una cosa che viene LETTA in una certa maniera. Adesso io ho alzato i toni con la storia della "stessa troia" e con questo non per offendere qualcuno (anche perchè non potevo sapere chi fosse questo qualcuno) ma cercavo di accendere gli animi e far ridere un po gli amici lettori ed allo stesso tempo puntavo il dito contro la comunità anonima (che mi ha dato, come tu hai ben scritto, per ben 2 volte dello stronzo). Il post qui sotto, l'ho scritto per le stesse tue ragioni, cercavo di stare al tuo gioco per vedere la reazione (che non credevo fosse così energica nè tantomeno così rocambolesca): come puoi aver pensato ciò, brutto Padano di merda!!!
Come vedi abbiamo avuto entrambi in mano un coltello che ci si è rivoltato contro ed in nome dell'amicizia che ci lega ti chiedo scusa per qualciosa di cui nemmeno io (come te) mi devo giustificare. Anche l'amico Piero P si è infervorato (ed io ho pure dei filmati a casa) ai primi commenti di Wicola Bilva, come io mi sono sempre infervorato contro gli anonimi (tu escluso) che scrivono sui vari blog.
Con immutata amicizia

Gigisjoz

PS: Gattuso ha detto quella frase alla "Maruzzella" mentre guardava donne bellissime

TERRONE

« Il vero terrone ha una classe che il non terrone se la sogna » Gennaro Gattuso.
Mio caro (poco) anonimo ti ricordo una cosa che è alla base dell'ironia: una battuta, uno scherzo è tale se e solo se la persona oggetto della battuta o dello scherzo ride e si diverte come gli altri. Altrimenti è indice di poca spigliatezza intellettiva e mancanza di inventiva.

lunedì, settembre 17, 2007

Musica per smorzare i toni!!!


Musica in piazza!!!



La mia settimana appena trascorsa è stata pregna di eventi musicali: il 10 settembre, nella splendida cornice di piazza San Marco, ho assistito al concerto di Ennio Morricone alla prese con la direzione dell' Orchestra Roma Sinfonietta e del coro del teatro La Fenice. La serata (e quella successiva) erano in memoria della strage dell'11 settembre. La piazza era stracolma di gente (eravamo circa 5000 persone). Il programma del concerto era:

1A PARTE

TRE ADAGI
-Tema di Deborah (da C'era una volta in America)
-Addio monti (da I promessi sposi)
-Vatel (dal film omonimo)

FOGLI SPARSI
-H2S (dal film omonimo)
-Il clan dei siciliani (dal film omonimo)
-Metti una sera a cena (dal film omonimo)
-Uno che grida amore (dal film Metti una sera a cena)
-Maddalena (dal film omonimo)

MODERNITA DEL MITO NEL CINEMA DI SERGIO LEONE
-Il buono, il brutto e il cattivo (dal film omonimo)
-C'era una volta il west (dal film omonimo)
-Giù la testa (dal film omonimo)
-L'estasi dell'oro (dal film Il buono, il brutto ed il cattivo)

2A PARTE

CINEMA DELL'IMPEGNO
-La battaglia di Algeri (dal film omonimo)
-Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (dal film omonimo)
-Sostiene Pereira (dal film omonimo)
-La classe operaia va in paradiso (dal film omonimo)
-Vittime di guerra (dal film omonimo)
-Abolisson (dal film Quemada)

CINEMA TRAGICO, LIRICO, EPICO
-Il deserto dei tartari (dal film omonimo)
-Riccardo III (dal film omonimo)
-Il deserto dei tartari - Reprime (dal film omonimo)
-Gabriel's oboe (dal film Mission)
-Falls (dal film Mission)
-In earth as it is in heaven (dal film Mission)

Inutile scrivere e dire di più sul pathos che le musiche di Morricone possono evocare: il soprano Susanna Rigacci (nella foto con il maestro) ha ipnotizzato l'intera platea sul tema di C'era una volta il West. Anche l'esecuzuione del Clan dei siciliani denota una maestria negli arrangiamenti mista alla capacità di evocare situazioni e paesaggi tipiche dei mafiamovie anni '70. O la maestosa Abolisson che da un riff lineare di archi poco alla volta si gonfia, quasi ingigantendosi mentre il coro del La Fenice, dando prova evidente dell'importaza delle proprie corde vocali, la trasforma in sinfonia eroica. Tutto questo si poteva udire in piazza: un evento unico in uno dei salotti del mondo più belli e suggestivi. La piazza però non era aperta solo al pubblico pagante ma anche al selezionato e nobile pubblico del caffè Aurora. Un po' meno presa dall'evento e dall'atmosfera era l'illustre clientela dell' Aurora, intenta piuttosto a sbevazzare, stappare bottiglie di prosecco, urlare e... in soldoni, rovinare lo spettacolo a quei poveri disgraziati che avevano il posto vicino al famoso e ben frequentato bar della piazza (io ero uno di quelli naturalmente). Ma a Venezia funziona così!!!

Del concerto di Giovanni Allevi ne parlerò in seguito, sto ancora digerendo lo spettacolo, l'artista ed il suo modus operandi nel comporre la sua musica.

giovedì, settembre 13, 2007

Ciao Joe!!!